Ed eccoci arrivati alla trasferta di Frosinone che, per come si è svolta, richiederà un lungo resoconto: a dirla tutta, non lungo quanto vorrebbero certe persone, perchè se mi ci dovessi mettere seriamente dovrei scrivere per ore, ore ed ore e almeno per una decina di facciate, cosa che il tempo, purtroppo, non mi concede.
Partiamo alle 7 e 30 di mattina, con il solito pullman e il solito autista a cui se ne accompagna un altro, data la distanza della trasferta e il tempo di viaggio. L'atmosfera è carica di divertimento e di voglia di fare: le birre sono fresche, abbiamo anche del pane, delle focacce e dei salumi, e tutti i presenti sono carichi a dovere per questa trasferta che resterà negli annali per parecchio tempo. Io stesso non ero mai stato a Frosinone, e credo che per un bel pò non vorrò più ritornarci, ma il perchè ve lo spiego durante questo resoconto.
Il viaggio scorre via liscio, andiamo a prendere un ragazzo a Modena Sud (tenete bene in mente questo particolare) e ripartiamo verso il tratto più insidioso del viaggio: la Bologna-Firenze, tratto dove troviamo un sacco di neve sulle montagne e qualche fiocco che ha iniziato a cadere nel momento in cui transitavamo noi. A qualcuno viene anche la geniale idea di caricare sul baule del pullman una gomma dimenticata per strada, probabilmente di un trattore, date le dimensioni.
Fin qua nulla di particolare, direte voi, finchè non ci arriva la notizia che dobbiamo abbandonare l'autostrada per un incidente mortale ad Arezzo: ora, non voglio sembrare becero più di quanto lo sia, ma è la terza trasferta (dopo Cittadella e Bergamo) in cui incontriamo un incidente autostradale dove il camionista coinvolto muore...
Fatto sta che, superato il tratto di autostrada chiuso, rientriamo e ci dirigiamo verso Frosinone passando per Roma ed arrivando finalmente in terra ciociara: come vi ho detto non ero mai stato prima d'ora in queste zone, specie nella città di Frosinone, ma francamente non ho alcuna voglia di ritornarci, visto il degrado della parte bassa della città, quella che circonda il Matusa.
Arrivati allo stadio (con 20 min di ritardo causa incidente) , gli altri entrano immediatamente, mentre io vado a fare i biglietti per il resto del gruppo: non so, quindi, dirvi com'è stato il tifo e la partita per i restanti 20-25 min del primo tempo, anche perchè dove ero io non vedevo la partita e sentivo soltanto i cori dei ciociari.
Nel secondo tempo accade, però, una cosa che tutti ricorderanno per anni e anni, e mi spiace per il ragazzo se la riporto, ma sul momento, e non solo sul momento, ha fatto morire dal ridere tutti i presenti. Ad un certo punto la Digos sale nel settore e chiede: "Chi è **?" Il ragazzo in questione risponde e gli viene chiesto se i suoi genitori sapevano della sua presenza in quel di Frosinone. La domanda è retorica, così come la risposta: brevemente, i genitori di questo ragazzo non sapevano che lui era in trasferta a Frosinone col resto del pullman e ne hanno denunciato la scomparsa! Posso solo dire che prima di questa notizia il nostro tifo stava decollando seriamente ma in seguito è scemato e si è ristretto a pochi cori di sostegno. A me, francamente, dispiace per il ragazzo, perchè non so quante ne ha prese dai suoi, tornato a casa, però non posso trattanermi dal ridere quando ancora ripenso al fatto.
La partita termina 1 a 1, risultato che sta stretto al Piace, vuoi per il dominio in campo, vuoi per le azioni da gol avute nel secondo tempo, ma tant'è, il nostro compito (sostenere la squadra) l'abbiamo adempiuto alla grande ed è qui che nasce un altro problema: a salutare sotto la curva vengono soltanto due/tre giocatori, Guerra, Marchi e un terzo che non ricordo. Mi chiedo io: è questa la gratitudine verso tifosi che si sobbarcano 1200 km in un giorno per seguire una squadra che di emozioni quest'anno proprio non ne da. Amen, dico io, mi importa fin li, ma vi do questo fatto per una vostra personale considerazione.
Al termine della partita partiamo immediatamente e giungiamo ad Arezzo (se non ricordo male) per una sosta seria, durata un'oretta, in cui ha prevalso la più totale ignoranza da parte del gruppo: sia chiaro, ignoranza in senso positivo, che ha accompagnato tutta la cena.
Dopo questa gradevole sosta ripartiamo e, imprevisto dei peggiori, il pullman si ferma in un autogrill, per un problema, mi pare, alla cinghia di trasmissione. Stiamo fermi alcuni minuti e dopo di che l'autista decide di ripartire, ma il pullman, molto tenacemente, si ferma ancora, questa volta poco dopo una curva...non vi dico le nostre facce dopo aver visto i tir che passavano a 100 km/h strombazzandoci ed abbagliandoci continuamente. Cosa fare quindi? Notiamo che, a 250 m dal pullman, c'è una piazzola di parcheggio: scavalchiamo il guard-rail e, tenendoci ad esso per paura di un fosso, raggiungiamo il parcheggio dove ci raggiunge poco dopo il pullman.
Il problema, ora, è che il pullman non andava proprio più in moto e siamo stati costretti a rimanere li, in quel parcheggio, per 4 ore, aspettando un meccanico da Bologna ( che ha impiegato 4 ore per arrivare dov'eravamo, cioè a Firenze, sull'Appennino) e un altro pullman da Fiorenzuola che ci riportasse a casa.
Non vi dico le cazzate che ho sentito in queste 4 ore (tra le 22 e 30 e le 2 e 30) perchè se avessi voglia di scriverle tutte dovrei prendermi un mese di tempo: posso solo dirvi di un magico trio che non ha deluso le aspettative, anzi, ci ha incantato con le sue perle di saggezza; di un altro che ha iniziato a provarci spudoratamente ( e nemmeno tanto romanticamente) con l'unica donna del pullman; e del nostro elettrauto di fiducia che prima ha intavolato una discussione con un gommista riempiendolo di nomi poi, all'arrivo della polizia, si è innamorato completamente della poliziotta ( intendiamoci, tutti si sono innamorati, ma vabbè...).
Comunque, se volete che vi racconti, per filo e per segno, le battute del magico trio non avete che da chiedere e sarò felicissimo di raccontarvi: per il momento posso scriverne alcune che mi sono rimaste impresse in testa...
" sento dei cinghiali...." detta da un ragazzo che imitava alla perfezione il verso dei cinghiali; "ok che sei cambiato autista però questo non ti autorizza a spegnere tutte le luci, sunè" al ritorno sul pullman nuovo giunto da Fiorenzuola; "ma la radio a l'è mia apena la tua è..." questo perchè la radio del pullman, in alcuni tratti, non si sentiva; "autista, me sum un handicappè, gò il catetere piin ad merda, tal trò in sal pullman, strons" piccole riflessioni all'autista dopo il danno al pullman; " Autista al me mister a lè dè a la gint e te te al prosim. Ad do una Cimbrèda cat fo fè la rutonda ad la versa a duseit alura"; "me fio a lè un bastèrd ades quand ariv a ca ag do tant sgiafon cal tro a pigasan" povero il figlio di tre anni...; "viètar sì du deficint. te a tè un culatòn e te a tè un taròn da figa. manina manane marslassi" indovinate chi è che l'ha detto leggendo le ultime tre parole; " io stanotte non torno a letto, io sto qua accanto a te, sei troppo bella..." dichiarazione d'amore alla poliziotta...
Io col resoconto ho chiuso: questa volta non contesto il numero dei presenti, dato che a Frosinone si era presenti in una trentina abbondante.
Mi rivolgo a voi tutti, popolo bianco-rosso che ogni sabato affollate i gradoni del Garilli: avete visto che qualcosa si è mosso? che ora tutti sanno che il Piacenza Calcio non naviga in buone acque? avete visto il ridicolo comunicato di Riccardi dopo l'incontro sindato-tifosi? avete visto la strumentalizzazione politca dell'on. Foti sull'intervento di Reggi?
Diamo un forte segnale a questa società: facciamo capire che i tempi di Garilli e Riccardi sono finiti e che noi sosterremo sempre la squadra, il Mindo e quell'altra parte di dirigenza con cui abbiamo avuto dialogo e rispetto. L'orgoglio bianco-rosso deve tornare a battere nei cuori di tutti noi non solo quando il Piace vince, ma sempre! Rimbocchiamoci le macchine e sosteniamo fino allo svenimento la squadra in questa importante partita con la reggina. Per la squadra, la città e per l'orgoglio bianco-rosso!
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